Trappola di velluto by Sergio Grea

Trappola di velluto by Sergio Grea

autore:Sergio Grea [Grea, Sergio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Amazon Publishing
pubblicato: 2018-04-02T22:00:00+00:00


Teheran, Iran, 12 luglio

Alexis Koutinov lascia il tavolo della riunione per sgranchirsi le gambe. Il suo sguardo annoiato vaga sulla distesa asimmetrica e disordinata dei tetti e sulla coltre bianca e appiccicosa di calura e di afa che vi preme addosso. Non ha mai sopportato questa città sterminata e informe, rumorosa e caotica, soffocata dalla polvere, tramortita dai clacson e avvelenata dallo smog dei tubi di scappamento. Non desidera che andarsene.

Ritorna al tavolo e lascia che gli altri concludano i loro inutili interventi. Ormai tutto è deciso. Ogni dettaglio che concerne il summit del 15 luglio tra Boris Kalin e Abbas Badreidad è stato definito al meglio. Domani si occuperà di persona dell’organizzazione dell’intervista che Kalin rilascerà nel pomeriggio dello stesso giorno a Ralph Core del Worldwide Chronicle. Si sente fiero del fatto che per la prima volta da mesi è riuscito a tenere fuori da tutto ciò che riguarda un evento importante, come è l’intervista a Kalin, l’imberbe nemico Igor Ivanov e l’accolita di giovani ambiziosi arrivisti che compongono il suo team. Certo prima o poi Igor Ivanov dovrà incontrare Ralph Core, questo è inevitabile, ma sarà quando l’intervista si troverà già a buon punto, e questa la considera una sua vittoria personale. E sarà poi lui a partire per Nicosia per dare il benvenuto a Cipro al suo presidente in arrivo da Mosca, e non Ivanov. E così, con l’avvicinarsi del giorno quindici, la grande tensione nervosa che ha accompagnato le ultime settimane di Alexis Koutinov si sta allentando. Ora che buona parte del lavoro è stato definito e che l’evento è prossimo, si sente più tranquillo. Andrà tutto come deve andare.

Adesso, mentre qualcuno dell’ambasciata russa in Iran sta parlando unicamente per giustificare il suo stipendio di funzionario ben pagato, Koutinov passeggia in maniera nervosa per la sala senza ascoltare. È stato qui a Teheran che ha incontrato per l’ultima volta il dottor Mehdi Eutalan, l’uomo che detesta i russi. Quando è stato? Non lo ricorda con esattezza, ma di certo molti e molti anni addietro. Da quel lontano giorno si è visto in Europa o in altri Paesi del Medio Oriente soltanto con il braccio destro di Eutalan, quel Josfar Rani dalla faccia triste che gli fornisce ogni tanto sue notizie. Uno strano rapporto il loro, nato per via di un delitto di tanto tempo prima, che in Azerbaijan si era preso la vita di una ragazza di vent’anni, e poi alimentato da una crescente e reciproca empatia che li ha avvicinati l’uno all’altro. Alla fine il risultato è stato che oggi un ricco industriale iraniano che odia tutti i russi tranne lui, e un ex uomo d’affari ora influente uomo politico russo che odia tutto di Teheran, sono rimasti tramite Josfar Rani in ottimi rapporti. Così vanno le cose del mondo.

Alexis Koutinov torna al tavolo della riunione, interrompe in modo brusco l’inutile eloquio del funzionario dell’ambasciata e pone fine all’incontro. Subito dopo si chiude nel lussuoso ufficio che gli hanno riservato e chiama Boris Kalin sul numero personale che è uno dei pochissimi a conoscere.



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